Tratterò brevemente l’argomento, anche perchè che a molti non interessa, tranne forse il solito, grandissimo, Ivan che mi ha richiesto questo spazio.
Sabato e Domenica come sapete tutti bene si è votato, e dopo tanta propaganda e grandi proclami i dati hanno segnalato una realtà lontana da quella che ci viene proposta spesso, da questi mezzi di diffusione propagandistici, per usare un eufemismo.

Il primo dato che salta agli occhi è il calo dell’affluenza che dalle scorse europee è calato dal 72% al 66%, segnale di una insofferenza latente, e forse giustificata per le elezioni europee.
Il secondo che salta agli occhi è del calo del PDL, nonostante i tentativi finali di Berlusconi, che negli ultimi giorni di campagna elettorale le ha tentate tutte, come ci ha da tempo abituato.
Prima dal suo nuovo pargolo a Matrix dove ha monopolizzato per l’intera serata la discussione, senza contraddittorio ovviamente, e poi come se non bastasse è tornato dall’amico Vespa a Vespa per spiegare le sue ragioni, anche lì ovviamente senza contraddittorio.
Niente da fare, le previsioni faraoniche (per noi apocalittiche) di un 43-45% di voti sono state spazzate via da un 35 % che segna la prima flessione dalle scorse politiche del 2008, dove solo il PDL prendeva il 38,5% circa, di voti.
Per la Destra sale la lega, di un 2 punti percentuali passando da un 8% ad un 10%.
In pratica la coalizione di governo è calata da un 47% ad un 45%, con il fatto che la lega ha aumentato ulteriormente il suo peso politico all’interno della stessa coalizione. Dalla padella alla brace.

Per quanto riguarda la sinistra, o presunta tale, ovvero il PD, c’è poco da meravigliarsi, anzi c’è da meravigliarsi che non abbia perso ancora più voti, merito forse di qualche piccolo attacco di Franceschini al suo rivale, che gli è valso qualche punticino in percentuale, ma il tracollo era inevitabile.
Dal 33% al 26%, ben 7 punti percentuali lasciati a casa da questo grande partito di “opposizione”, anche se pensavo fossero di più.
Il vero passo in avanti lo ha fatto Di Pietro con IDV, passando da un 4% all politiche 2008 all’8% di queste votazioni, un raddoppiamento frutto di una una forte opposizione, denigrata dal PD che infatti, non altro che perdere punti, una tattica veramente vincente.

Questo è il quadro di queste europee, che ci dice che il grande strapotere che Berlusconi presumeva di avere, in realtà non esiste, o almeno non ancora.
Personalmente sono felice della elezione sia di Luigi De Magistris, che di Sonia Alfano, i due indipendenti appoggiati da Di Pietro, che ci auguriamo mantengano la loro integrità che fino a ora hanno dimostrato, e che li ha premiati.
Per il resto cambia poco o nulla, ma forse un piccolo passo avanti lo abbiamo fatto.

Chiudo questo lungo post che non avrà sicuramente letto nessuno, senza entrare nel tema delle amministrative, solo per dirvi che le Liste Civiche di Grillo hanno portato 30 persone in 30 diversi consigli comunali, senza nessun appoggio dei mezzi tradizionali, come televisioni e giornali. un’altro passo avanti.

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