Ieri per errore mi è stato linkato un file con dei simpatici esercizi matematici, nel quale ho visto dopo anni una delle cose più assurde ed inestricabili che la mente umana possa concepire.
Ricordo ancora quando anch‘io da buon studente modello mi cimentavo nella risoluzione di cotali esercizi, con dei risultati di “un’eccellenza spudorata” come vennero definiti a quei tempi, tanto ormai è passato talmente tanto tempo che nessuno ricorda più i miei 3 a matematica posso dire quello che voglio, se non avete le prove per smentirmi.

Vedendo questi esercizi, che se non avete ancora capito si tratta di integrali, ho iniziato a pensare a lungo al significato di questa formula matematica.
Ricordo bene quando chiedevo spiegazioni alla mitica Marchetti Maria Cristina, nostra insegnate di matematica, sulla funzionalità e l’utilizzo di queste formule astruse.
Tentai di convincerla che nella vita reale queste formule non servivano a niente, non per mascherare i miei gravi insuccessi, ma per portare alla luce quella che è una scomoda verità della matematica stessa.

Gandhi diceva che gli integrali sono solo una ricerca della percezione delle cose, che non giungono al fine, ma trovano nel viaggio la meta del loro compimento.
Forse è proprio questa frase che rappresenta meglio una formula matematica che ha la consistenza dell’aere, ma che è stata creata dall’uomo a suo uso e consumo, per cercare di dare delle spiegazioni a qualcosa che forse, sotto sotto, non esiste.

Ad oggi nessun matematico rispondere sulla questione, ma si limita a continuare a risolvere integrali alla ricerca di una risposta, che non troverà sui libri.
La risposta è nell Aere ….

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