Una notizia a sorpresa ieri mi ha colpito come un fulmine a ciel sereno.
Beppe Grillo si candida alle primarie del 25 ottobre del Partito Democratico.
All’inizio ho creduto che fosse uno scherzo, una provocazione, ma leggendo bene il post mi sono reso conto che era tutto vero.
Sono rimasto interdetto. In alcuni penseranno che dovrei essere contento in quanto sono sempre stato catalogato come “grillino“, ma mi spiace deluderli, non lo sono affatto.
Anche se posso capire la voglia e la necessità di voler cambiare le cose nel nostro paese, sfruttando un organo di potere molto più importante che non le liste civiche proposte alle scorse elezioni.
Questa candidatura, del tutto inaspettata ed improvvisa, va assolutamente contro a quanto ha professato e dichiarato da anni lo stesso Grillo, quando ha sempre escluso che si sarebbe candidato, e che non sarebbe mai sceso in politica.

Un cambio repentino di rotta, che è stato motivato con la volontà di creare un partito che faccia realmente opposizione, un partito che faccia saltare questa infinito gioco delle parti con Berlusconi, e che lo copra continuamente, mentre continua a farsi i cazzi suoi.
Un partito che parli di energie alternative, di acqua, di mobilità e di connettività.
Motivazioni valide senza dubbio, che spero attuerà se riuscirà mai, prima a candidarsi, e poi ad essere eletto.
Motivazioni che però fino ad ora non lo avevano indotto mai, a farlo candidare in qualunque modo, a creare un partito, o a farlo scendere in politica, fino ad ieri.

Capisco tutte le buone intenzioni, e nonostante tutto voglio ancora credere nella bontà di queste intenzioni, anche se questa candidatura inevitabilmente gli farà perdere credibilità.
In molti forse saranno contenti, altri non saranno sorpresi più di tanto, alcuni ne erano certi.
Io credo che il suo posto fosse quello che ha avuto in questi anni, quello di denunciare, quello di informarci, quello di criticare, quello di proporre.
Paradossale è anche il fatto che pochi giorni fa è andato in commissione del senato a discutere di togliere i condannati in via definitiva dal parlamento, per poi candidarsi lui, che come lui stesso ha confermato più volte è un condannato in via definitiva per omicidio colposo in un incidente stradale.

Capisco la voglia di cambiarlo questo paese, ma non penso che il politico sia il ruolo che Grillo possa svolgere.
Non me lo aspettavo, ma speravo non succedesse.

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