Ormai i lettori fissi hanno preso in mano la situazione, ma hanno anche mostrato il loro lato peggiore, hanno lasciato che le minacce e le ingiurie, lasciassero il posto ad una corretta ed onesta conversazione. Questo non è un sindacato.
Questa è una mafia.
Un mafia che vuole riportare in vigore la legge marziale, la legge del più forte, abbandonando ogni barlume di democrazia e di verità.
Loro sono la verità, loro sono la legge. In questo credono.
Ieri mentre ero al mare, sono stato derubato della chiavetta con la quale metto la musica “Bbbella“, sono stato minacciato di eliminare ancora quei cazzo di aforismi se la volevo rivedere indietro.
Chi è stato a fare tutto questo ?
Il vostro presidente, colui che vi rappresenta, e che butta alle ortiche il buon nome che fino a questo momento gli L.F. si erano fatti.
Eravate un sindacato importante, mi costringevate ad ammettere i miei errori, mi aiutavate a stare sulla retta via, a parlare di cose scomode, ma questo è troppo.
Minacciarmi per una cosa così futile non ha senso, anche perché tutti amano gli aforismi, solo Laburno li odia, e non chiede il vostro consenso unanime, ma anzi mi minaccia da solo, abusando del potere che tutti voi insieme gli date. Da solo non potrebbe niente.
Gli aforismi devono rimanere, non cederò per delle minacce, per degli abusi di potere, ma combatterò fino alla fine.
Se tutti insieme riuniti ad un tavolo mi darete delle motivazioni valide per toglierli sarò felice di farlo, ma non così, non in questo modo.
Domani pubblicherò, anche se non si è capito perché devo farlo io, la votazione per il nuovo leader dei lettori fissi, che sarà incaricato a parlare per tutti.
Basta con questi leader di stampo sud-americano, più pronti allo scontro che al dialogo, sempre in prima linea per gli abusi e per le facili conquiste, ottenute con le minacce e le ingiurie.
Voglio un sindacato pulito, o altrimenti farò di tutto per distruggerlo.
Non mi provocate, ho millenni di esperienza alle spalle. Non dimenticatelo.