Finalmente, dopo tempo immemore, siamo riusciti a scovare un nuovo personaggio.
Immagino che si sia sparsa la voce del blog, e quindi molti delle migliaia di personaggi che vivono in questa città, siano stati molto attenti, soprattutto in questi ultimi periodi, a farsi vedere in giro, per la paura di essere scoperti.
“Il Casellante” (così è stato ribattezzato) però si è tradito dalla sua voglia matta di andare a tardone, ed è stato puntualmente scoperto, registrato, etichettato, e da oggi sarà consegnato alla storia ed alla leggenda.
Uno di quei personaggi che ti cambiano la vita oltre che la serata, così lo ha definito Laburno dopo un’attenta analisi.
Ma passiamo a come siamo riusciti a scovarlo.

Dopo un’estenuante serata alla Veneta, non sapendo cosa fare, abbiamo deciso di comune accordo di recarci a prendere una fantastica piadina da Bruno in darsena.
Fin qui niente di strano, e ci siamo avviati verso la Tuning, BS, Laburno ed il Sax.
Una volta avviati verso l’autostrada avevamo già il sentore che potesse essere una serata speciale, soprattutto Laburno era preoccupato che non succedesse qualcosa di leggendario, ma solo dopo si è reso conto di quanto si sbagliava.
Arrivati al casello per prendere la Firenze Mare, prendo il biglietto per l’autostrada e mi accorgo di uno strano personaggio che attendeva in piedi proprio nel casello lì a fianco. Il Casellante appunto.
Laburno che scrutava l’uomo con fare trasognato, tirò giù il finestrino perché a quanto pare l’uomo gli stava chiedendo qualcosa, ed io mi fermai in attesa di capire cosa stesse succedendo.
Sentii solo un vago “Volevo andare al Don Carlos, non è mica che mi ci potete portare” …
Laburno rimase sbigottito, vista l’ora (erano le due di notte) e gli disse che purtroppo andavamo verso Viareggio e quindi non potevamo aiutarlo.
L’uomo non si scoraggiò e continuò nella sua malinconica richiesta come se non ci avesse ascoltato, mentre Laburno mi faceva ampi gesti di nascosto con la mano affinché partissi, per abbandonarlo al suo destino.
Non colsi subito questa sua richiesta e rimasi ancora qualche momento in attesa di capire meglio la situazione, e quando Laburno esclamò “Parti Dio ….” allora capii che era il momento di andare.

Durante il viaggio e la nostra sosta in darsena, continuavamo a ripensare a questo personaggio.
Ci chiedevamo come fosse arrivato lì, ma soprattutto come pensava di arrivare al Don Carlos.
Durante il ritorno eravamo ancora assorti in questi pensieri, quando usciti dal casello il Sax esclamò con improvvisamente: “Oh ragazzi è sempre lì”.
Subito inchiodai la macchina per osservare, ed in effetti il Casellante era ancora lì aspettando che qualcuno lo portasse al Don Carlos, anche se essendo le quattro, e vedendo il personaggio, le probabilità erano minime.
Una volta fermati misi le quattro fecce, feci un po di retromarcia (anche se lo scrivo lo negherò davanti alle forze dell’ordine nel caso di necessità) per tentare di scattare una foto di questo incalcolabile personaggio, che dopo ore e ore, chissà da quanto tempo era lì, attendeva ancora un passaggio.
Purtroppo il Casellante, forse si accorse che lo prendevamo per il culo, e accorgendosi che tentavamo di fotografarlo, si nascondeva dietro le macchinette dei biglietti.
La foto che vedete infatti, è l’emblema di questa sua codarda fuga, un personaggio che meritava di essere immortalato per sempre su questo blog.

Ma siamo sicuri che la prossima settimana sarà ancora là, ad attendere un passaggio per il Don Carlos, che presumibilmente non arriverà mai. Come è giusto che sia.

Benvenuto “Casellante”, adesso sei uno di noi.

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