Qui ci troviamo ancora una volta di fronte ad un personaggio, che gran parte del mondo ci invidia, e ci tenta di rubare da molto tempo.
Ma noi essendo furbi, non ce lo lasciamo scappare, e quindi ce lo possiamo gustare tutte le sere, per le vie di Lucca insieme a Mario Son Sodo, mentre ci allieta le serate suonando con abilità magistrale il suo piffero, mentre le persone che lo ascoltano entrano in una specie di trance mistica, dove sono cullate e rassicurate dalle dolci note che si espandono nell’aere.
Si narra che questo personaggio una volta fosse un professore di musica, abbandonò la professione perché veniva maltrattato ed offeso dai suoi stessi colleghi, che non riuscivano ad intuirne la grandezza.
Si rifugiò allora nel suo mondo fatto di pentagrammi e sonate al chiaro di luna, mondo dal quale non è più riuscito ad uscire.

In pratica è un disadattato, come la maggior parte, per non dire tutti, i personaggi che ci troviamo intorno.
Che ogni sera indossa il suo vestito sgargiante, ed esce convinto di allietare la grande folla che lo circonda, mentre invece ci ha rotto veramente i coglioni, anche se preferivo dirglielo di persona, mi è toccato scrivere un memoriale.
Lo sguardo fisso nel vuoto, spesso gradisce la compagnia dell’uomo posa, che non lo disdegna per nulla, chissà se anche il pifferaio ha assaporato le candide lenzuola di seta del letto dell’uomo posa, di cui ama vantarsi spesso con le miriadi di donne che gli stanno intorno, o che cercano di scappare da lui, non sono ancora riuscito a capirlo.
Quando si sposta poi, il pifferaio, lo fa come solo un gran personaggio si muove, ovvero distinguendosi dalla folla, inciampando, e camminando praticamente in diagonale, ma non crediate che sia banalmente sotto l’effetto dell’alcool, magari fosse così, è la sua camminata inconfondibile.

Un personaggio che personalmente ricorda molto il mio professore (uso una parola grossa) di musica alle medie.
Uno strano personaggio ma all’apparenza normale, che poco tempo dopo aver abbandonato le medie, ritrovai per le vie di Lucca mentre suonava, senza nessun apparente motivo, vestito da giullare di corte del 1400.
Ogni volta che vedo il pifferaio è come se rivedessi quel vecchio professore, ed il mio cuore si riempie di una tristezza ed una malinconia che mi lacerano l’anima, per usare un eufemismo.
Ma non posso far altro che augurare lunga vita e prosperità ad un altro personaggio, vittima della “teoria della conca”, che ormai possiamo definire: Definitivamente, ed inoppugnabilmente Dimostrata.
In attesa di un premio Nobel …

P.S. Fra l’altro pare che il Nido del Cuculo si sia ispirato proprio al nostro pifferaio quando ridoppiò questo video …

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