Ho tentato di rimandare il più a lungo possibile questo momento, ma adesso mi rendo conto che è inevitabile, che anche io, accetti che questa estate, con le sue cose belle, e le sue cose brutte, sia giunta alla fine.
Io che fino all’ultimo momento si sono sempre dimostrato ottimista, sostenendo che l’estate non era affatto finita, ma anzi, per qualche assurda ragione, era appena agli inizi.
Io che volevo andare al mare anche ieri mentre diluviava, sempre con il mio fedele ombrellone, e lo stereo nello zaino per regalare emozioni indimenticabili.
Io che presumibilmente, almeno di un miracolo, domenica prossima mi sveglierò senza andare al mare, ma più presumibilmente non mi sveglierò proprio.
Tutto questo è finito signori, purtroppo è andata così.

Queste 180 ore di pioggia mi hanno definitivamente convinto che l’estate ci ha abbandonato per lasciare spazio ad un autunno abusivo, e senza dubbio anticostituzionale.
Un autunno ipocrita e senza alcun senso delle misure, così di punto in bianco dopo mesi di siccità arriva rovesciando tonnellate e tonnellate di pioggia, mentre studio aperto sta consigliando di evacuare direttamente dall’Italia per salvarsi.
Avevo la sottile speranza di rivedere ancora il mare domenica; ed in realtà c’è l’ho ancora, che volete farci sono un sognatore; e non lo salutai con quell’affetto e quel trasporto che meritava, con il BVP che dall’alto della sua preveggenza aveva esclamato: “Non ti preoccupare, ci torniamo domenica …”. Maledetto BVP ….

Voglio comunque ringraziare tutti i ragazzi che si sono uniti a noi in questa missione di vita, che è partita già dagli ultimi giorni di aprile e si è conclusa, presumibilmente, la scorsa domenica.
In molti hanno dato la vita pur di essere presenti.
Altri si sono invece abbandonati al lato oscuro, cedendo alle lusinghe della nulla facenzia (Licenza poetica still alive …).
Alcuni sono spariti dietro a chilometri di siepi da tagliare, e da bobine da montare, senza contare le maratone.
Altri i più farisei si sono nascosti nei meandri delle loro case, con la scusa di studiare, quandoin realtà abbiamo scoperto che dormivano giornate intere.
A tutti questi personaggi, ammuffiti ed invecchiati mille anni in poche settimane, voglio solo far capire il peso della loro vergogna, e voglio che ne sentano la sofferenza e il disagio, che questo peso implica.

Non resta che chiudere con una frase storica, utilizzata già lo scorso anno alla fine dell’estate:

“Estate … Ci vediamo quando le nuvole tornano a casa …”

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