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La ricerca del Processore continua, e visto che ormai è deciso che in questi giorni BS lo deve acquistare a tutti i costi, anche spendendo cifre folli.
Ieri si è recato tutto convinto, e confortato anche dalle ottime sensazioni che provava, verso i negozi di informatica di Lucca, certo che avrebbe trovato ciò che più cercava.
Una pura illusione visto che, a quanto pare, in ogni angolo di Lucca non si riesca a trovare un processore.
I commessi ti osservano con gli occhi sbarrati, scambianti per un pazzo, oppure si limitano ad una risatina beffarda dove si può cogliere tutto il disprezzo e il disgusto per una simile richiesta.
Nessuno a Lucca vende processori amici miei, è questa la triste ma inesorabile verità.
Quindi, sono stato costretto per ore e ore a vagare sotto la pioggia, con una Tuning che emette strani rumori dovuti probabilmente allo slittamento della cinghia dell’alternatore, senza riuscire a cavare un ragno dal buco.

Durante il mio girovagare, come vi ricordavo poco fa, mi sono trovato davanti ad una scelta difficile, una di quelle scelte che ti cambiano per sempre l’esistenza.
Per i più accorti, ed i più accaniti lettori non è poi così difficile immaginare quale è stato questo inestricabile dubbio, ed in molti (cioè nessuno) staranno già ridendo sotto i baffi, certi del loro intuito e della loro ragionevole follia.
Una storia che raccontai tempo fa, che ripercorre uno dei momenti più bui della carriera informatica del Bai, ovvero lo Stage all’Essedi.
Come si può capire dal post, per chi ha lo stomaco di leggere, fino a poco tempo fa il mio odio era ancora vivido ed estremamente presente.
Ma il tempo e l’età, maturano le persone ed annebbiano i ricordi, devo dire quindi che ormai quest’odio se ne andato con la corrente.
Il blocco psicologico però no, e nonostante tutto ieri mi sono chiesto seriamente se non fosse il caso di farci un salto per vedere se avevano questo dannato e maledetto processore.

Alla fine il coraggio, ed un forte senso di riscatto e di rivincita hanno avuto la meglio sulla paura che ormai, a distanza di ben 5 anni e più, ha dominato il mio cuore troppo a lungo.
Sono andato all’Essedì, distruggendo così il mio record personale, soprattutto per chiudere un capitolo della mia vita che è durata per troppo tempo, e che doveva trovare un epilogo. Qualunque esso fosse.

Una volta dentro, l’ho trovata piuttosto scarna e prima di materiale, sembrava che stesse per chiudere baracca da un momento all’altro.
La cosa che mi ha colpito però è stato l’odore che vi ho trovato. Il solito odore di cinque anni prima, che mi ha riportato alla mente i tristi giorni di una vita infelice; in quel momento mi trovavo lì cinque anni indietro nel passato, come se tutto non fosse mai successo niente dall’ultima volta che mi chiusi la porta alle spalle, con la sicurezza che non ci sarei più tornato.
Il processore ovviamente non ce l’avevano, ma ormai non aveva più importanza; in realtà non ero lì per quello: ero lì per chiudere la questione una volta per tutte, e mettere la parola fine a tutta questa follia, o almeno provarci.
Non credo di essere stato riconosciuto, il tempo ha fatto in pieno il suo dovere mescolando i ricordi e i visi.
Io stesso non avevo memoria del proprietario e degli altri che vi si trovavano all’interno, li avevo rimossi per il troppo dolore, e i tristi ricordi con i quali mi perseguitavano.

Adesso finisce anche l’odio, ma soprattutto la paura dell’Essedì.
Finisce qui perché è giusto che finisca, come ogni cosa di questo mondo che quando trova la sua strada non ha più bisogno di cercare, e può finalmente percorrerla per trovare la meta che gli è stata destinata.
Tutto ciò che provavo allora non esiste più, esiste solo questa storia, ed ogni storia ha la sua fine.
Questa è una di quelle fini.

Forse …

2 pensiero su “Un Ritorno Dopo 5 Anni …”
  1. Grazie BS…le tua azioni ci stanno facendo capire quanto nmale abbiamo fatto e quanto bene avremmo potuto e potremmo fare se solo avessimo usato meglio le nostre forse

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