Con oggi inizia questa nuova rubrica, che spero sinceramente di poter portare avanti per un tempo più lungo di quello delle rubriche di Laburno e del Dandy.
Questo spazio settimanale che BS mi ha concesso sarà un blog nel blog. Qui cercherò di fare approfondimenti e critica di varia natura, dai fatti più complessi di attualità e politica, ai fatti più miserabili che riguardino ad esempio, un evento accaduto in paese, in città, oppure ad uno di noi. La parola chiave, però, sarà APPROFONDIMENTO.

Bene, come primo tema voglio trattare, come dice il titolo, la storiella di questa nuova influenza che, oggettivamente, ci ha fracassato i maroni un po’ a tutti.
Il sito della Regione Toscana mette al nostro servizio un link, ben pubblicizzato da un grosso logo, dal quale è possibile ricevere informazioni su questa influenza1.
Da qui possiamo innanzitutto capire che “il nuovo virus influenzale A/H1N1 è una infezione virale acuta dell’apparato respiratorio” il cui “comportamento non è diverso da quello dell’influenza stagionale”. E già qui io mi chiedo di che ci stiamo a preoccupare, allora.
L’influenza si presenta con “febbre pari o superiore a 38°C ed almeno una delle seguenti manifestazioni:

  • cefalea
  • malessere generalizzato
  • sensazione di febbre (sudorazione, brividi)
  • astenia cioè spossatezza

ed almeno uno dei seguenti sintomi respiratori:

  • tosse
  • congestione nasale
  • dolore localizzato alla faringe – faringodinia

Per i bambini, che spesso non sono in grado di comunicare il loro stato di malessere è importante considerare anche:

  • irritabilità
  • pianto
  • inappetenza
  • arrossamento degli occhi”

Praticamente tutto. Niente di più e niente di meno della influenza stagionale. Il terrore, però, è negli occhi di tutti. O meglio, è scritto sui giornali, perchè io per ora non ho saputo di catastrofi naturali e di morti sotterrati nelle fosse comuni. E soprattutto, non si preoccupa nessuno, giustamente.
Però, ci continuano a fracassare i maroni da ormai diversi mesi (Aprile 2009).
Andiamo direttamente al cuore del problema. Sul sito del Ministero della Salute, c’è un link aggiornatissimo sui numeri dell’influenza2.

Da qui, possiamo apprendere che, al 14 ottobre 2009, ci sono stati 13.238 casi presunti (diagnosi “sul solo criterio clinico”), dei quali 2.807 confermati, e di questi 4 decessi.
Avete capito bene. Se avete la febbre, e il vostro medico vi manda a fare accertamenti per la suina, 4 volte su 5 si sbaglia. Se proprio avete sfiga e avete la suina per davvero, potete restare tranquilli perchè c’è soltanto poco più di 1 possibilità su mille (0,14% è il tasso di mortalità) di tirare il calzino, come si suol dire.
Ci sono poi anche i numeri europei e mondiali, con i quali possiamo divertirci a fare le percentuali. In Europa i decessi rappresentano lo 0,3% degli ammalati, ovvero una percentuale doppia di quella italiana, e nel mondo l’1,2%.
Ora è logico che noi dobbiamo tenere in considerazione la situazione italiana, al massimo quella europea, visto che la parola “mondo” vuol dire inglobare nella % casi provenienti anche da Paesi dove le situazioni di vita possono essere più difficili delle nostre e le complicanze sono all’ordine del giorno.
Dobbiamo preoccuparci della suina? Sembrerebbe di no. Andiamo però a vedere quali sono i numeri dell’ influenza stagionale, visto che di quella non ci siamo mai preoccupati.

Sempre sul sito del Ministero della Salute, apprendiamo che la stagionale colpisce da 5 a 8 milioni di italiani l’anno3.

La suina, per ora, ha colpito solo 2.807 persone in Italia, e 350 mila nel mondo. Qui si parla di numeri 20 volte maggiori solo in Italia per la stagionale rispetto al totale mondiale della suina!! Da un articolo su La Stampa4 che poi si rifà ai dati ministeriali, si apprende che i decessi per la stagionale in Italia sono 8 mila l’anno:

Cosa significa tutto questo? Facciamo dei calcoli considerando di essere, in Italia, 60 milioni di abitanti, che più o meno ci siamo.

Significa che la stagionale ha un tasso di mortalità, in Italia, dello 0,1-0,16%, ma 1 italiano su 7, o 1 su 12 nelle annate più fortunate (8-13 % sono gli ammalati all’anno), corre questo rischio perchè se la becca tutti gli anni.
La suina, invece, come detto ha un tasso di mortalità dello 0,14% in Italia e dello 0,3% in Europa, ma si sono ammalati di suina, ad oggi, solo 2.807 persone in Italia, ovvero lo 0,0047% della popolazione, che in soldoni sono meno di 1 italiano su 20 mila!
Quindi, cari lettori del blog, o ci preoccupiamo della stagionale, o non c’è niente di cui preoccuparsi, visto che è due volte più facile fare un terno secco al Lotto che beccare la suina, più o meno. Ecco perchè su Il Tirreno di qualche giorno fa c’era un articolo che diceva che i medici italiani non si vogliono vaccinare. Mica fessi sono… anche perchè sarebbe interessante sapere se le probabilità di avere effetti collaterali a seguito del vaccino sono più o meno della probabilità di beccarsi il virus H1N1.

Intanto, però, la spesa prevista dal governo per le vaccinazioni contro la suina è di 400 milioni di euro, per vaccinare il 40% della popolazione italiana. Tanto noi, i soldi, li stampiamo.

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